AG Photo luxury
stabilizzatore
Introduzione
La maggior parte dei produttori integrano lo stabilizzatore all’interno degli obiettivi, ma esistono anche alcune case che lo integrano all’interno della macchina fotografica.
Esistono due tipi di stabilizzatori, quelli ottici e quelli software. In questo corso tratterò solo quelli ottici perché quelli software peggiorano la qualità della foto e sono presenti solo sulle macchina fotografiche compatte. Sulle reflex troviamo lo stabilizzatore ottico.
Su tutti gli obiettivi o macchine fotografiche che sono dotati di stabilizzatore c’è un comando per inserirlo o escluderlo.
Questo utilissimo dispositivo meccanico serve a compensare i movimenti della nostra mano per evitare che la fotografia venga mossa. Ci riesce tramite una specie di telaio a quadrilatero (ci sono differenze costruttive tra le varie marche) che fa muovere le lenti in due direzioni: destra-sinistra e alto-basso. Il telaio muove le lenti nella direzione opposta al movimento della nostra mano ed in questo modo compensa di molto il movimento, anche se non lo annulla completamente.
Questo meccanismo è attivo e necessita quindi di energia che assume dalla batteria. Quindi se si ha la batteria quasi scarica bisogna utilizzarlo solo quando serve.
Utilizzo
Lo stabilizzatore è molto utile quando dobbiamo scattare con tempi di posa lunghi al punto da rischiare di ottenere una foto mossa. Nel paragrafo della luminosità, ho spiegato che a causa della mia mano, non posso scattare con tempi superiori ad 1/13 di secondo per evitare di ottenere una foto mossa con lo stabilizzatore attivo. Senza di esso, il tempo massimo a cui riesco a scattare è circa 1/18 di secondo. Questo per spiegare a cosa è utile lo stabilizzatore nella pratica. Esistono infatti obiettivi non stabilizzati e quindi è molto importante sapere come acquistare. Quando esistono due versioni dello stesso obiettivo, di cui una stabilizzata e l’altra no, vedremo sicuramente una differenza di prezzo notevole.
Solitamente invece, sugli obiettivi a focale corta, difficilmente troviamo lo stabilizzatore (a meno che non siano zoom) perché solitamente sono molto luminosi.
Detto questo possiamo dire che lo stabilizzatore è utile in tutte quelle occasioni in cui dobbiamo allungare i tempi di posa usando la macchina fotografica a mano libera: nella fotografia notturna, se abbiamo un obiettivo poco luminoso, se siamo al chiuso in un luogo con poca luce, se si utilizza un teleobiettivo.
Alle focali più lunghe infatti, una minima vibrazione della mano, si traduce in una grande vibrazione dell’immagine.
Si consiglia invece di non utilizzarlo quando utilizziamo un cavalletto a causa della possibilità che lo stabilizzatore possa peggiorare la qualità della foto senza il reale bisogno di utilizzarlo. Io però non ho mai apprezzato una reale differenza di qualità.
Strategie dei diversi costruttori
Come accennato all’inizio, si tende a dotare dello stabilizzatore gli obiettivi, ma alcuni produttori, preferiscono dotarne il corpo macchina. Ci sono pro e contro in ognuna delle due diverse strategie.
Il vantaggio di avere lo stabilizzatore sul corpo macchina, è quello di pagarlo una volta sola. Infatti gli obiettivi per queste macchine costano meno e diventano tutti stabilizzati automaticamente quando sono montati sul corpo macchina e lo stabilizzatore è attivo. Inoltre gli obiettivi pesano meno e si ha la possibilità di usare lo stabilizzatore anche su quelli molto vecchi che non avevano nemmeno l’autofocus.
D’altro canto, avere lo stabilizzatore sull’obiettivo, consente ai produttori di ottimizzarlo in modo specifico per la focale di ognuno di essi, ottenere prestazioni più elevate e quindi consentire tempi di posa più lunghi che variano da 2 a 4 stop in più. Inoltre sembrerebbe che questa strategia porti ad una resa migliore in termini di qualità.
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