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I filtri

Tipologie

Esistono filtri di moltissimi tipi per gli utilizzi più diversi. Questi magici anelli, hanno una filettatura che si avvita all’estremità del nostro obiettivo; per questa ragione è importante conoscere il diametro del proprio obiettivo per poter comprare il filtro della stessa dimensione.

Esistono filtri ND, filtri polarizzatori, filtri colorati, filtri UV, filtri per il bianco e nero, filtri infrarossi, filtri digradanti, filtri flou.

Tutti i filtri, montati davanti all’obiettivo, offrono una resistenza ulteriore alla luce. Questo comporta sempre una perdita di alcuni stop di luminosità. Solitamente la luminosità di una lente con un filtro montato può diminuire da un minimo di 2 ad un massimo di 8 step di esposizione. Quindi i filtri vanno utilizzati con parsimonia e dove la situazione lo richiede per necessità o per creatività.

Proprio per usare i filtri solo quando ce n’è bisogno, è utile dire che con la tecnologia digitale, è possibile riprodurre via software, in fase di post-produzione, molti degli effetti ottenuti con i filtri reali. A chi storce il naso va spiegato subito che se la foto è scattata bene ed in formato Raw, l’applicazione dei filtri via software può dare in alcuni casi risultati addirittura migliori.

I filtri colorati, quelli per il bianco e nero, i flou ed i digradanti, in larga parte si possono applicare successivamente allo scatto. Gli altri filtri, come il polarizzatore, non è possibile riprodurli.

L’esempio pratico riguarda proprio quest’ultimo. Se ci si trova al mare, esso permette di vedere cosa c’è sotto il pelo dell’acqua. Senza di esso, il software non può riprodurlo perché dovrebbe inventare completamente ciò che al momento dello scatto era invisibile. Sarebbe come fotografare un muro e poi pretendere che il software lo elimini per vedere cosa c’è dietro.