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altri filtri
Filtri colorati
I filtri colorati erano usati nella fotografia analogica e lo sono ancora nella digitale. Mentre però prima avevano un senso, oggi ne hanno molto meno. Questo tipo di filtri è possibile replicarli via software in post-produzione e magari anche ottenendo un effetto migliore in quanto abbiamo, grazie al software, molte variabili con cui divertirci. Per questa ragione ne accenno soltanto l’esistenza e non li uso mai. Utilizzando il software si hanno in questo caso notevoli vantaggi tra cui il risparmio per non comprarli, un minor numero di accessori da dover trasportare e la possibilità di avere anche la foto originale oltre quella filtrata. Infatti è sempre meglio scattare una bella foto e poi copiarla per ottenere l’effetto del filtro colorato sulla copia, che scattare con il filtro ed avere solo quella colorata.
Filtri per il bianco e nero
Quando scattiamo in bianco e nero con la fotocamera digitale, accade che i vari colori vengano resi in tonalità di grigio. Se noi vediamo un fiore rosso ed una foglia verde, potrebbero essere entrambi rappresentati dalla stessa tonalità di grigio se hanno più o meno la stessa luminosità. Questo rende la nostra foto piatta. Il filtro blocca alcune lunghezze d’onda facendo in modo che i due colori vengano resi con sfumature di grigio differenti e la foto meglio contrastata. Non voglio addentrarmi troppo nell’argomento in quanto anche questo filtro cade nella categoria di quelli riproducibili con il software in post-produzione e per questa ragione non è indispensabile. Ad ogni modo se noi scattiamo una foto a colori con un’ottima esposizione, avremo la foto a colori e poi potremo anche ottenere quella in bianco nero con il software. Grazie alle mille possibilità in termini di regolazioni, possiamo modificare le tonalità di grigio più o meno come vogliamo ed ottenere il medesimo risultato. Per mantenere la stessa qualità basterà scattare in RAW.
Filtri UV
I filtri UV sono filtri che bloccano selettivamente le lunghezze d’onda relative ai raggi ultravioletti. Era un tempo utile per restituire colori realistici. Infatti l’occhio umano non è in grado di vedere gli UV ma questi erano in grado di impressionare la pellicola alterando i colori. Già dall’ultimo periodo della fotografia a pellicola, quando si usavano speciali emulsioni anti UV, ma a maggior ragione oggi, con i sensori elettronici, questo tipo di filtro non è più utilizzato perché non serve più.
Filtri Infrarosso
I filtri infrarosso, bloccano selettivamente solo le lunghezze d’onda della luce visibile. In questo modo lasciano passare solo la luce infrarossa, invisibile ad occhio umano, ma in grado di imprimersi nel sensore e di dare dei colori completamente diversi ed irreali rispetto a quelli naturali. La fotografia ad infrarosso è un mondo a se stante che esprime la creatività con colori del tutto irreali.
Va detto però che il sensore delle macchine fotografiche reflex digitali, è coperto da un filtro che blocca gli infrarossi e quindi, per poter utilizzare il filtro descritto sopra, questo filtro incorporato andrebbe rimosso da davanti al sensore; non è una cosa molto piacevole in quanto si rischia di danneggiare il sensore.
Devo aggiungere che l’infrarosso è la radiazione emessa dai corpi caldi. Significa che se scatto una foto ad infrarossi di notte, al buio completo, se ci sono esseri viventi o fonti di calore, li imprimerò comunque nella fotografia. Di giorno invece si confonderanno in mezzo a tutti gli oggetti colpiti dalla luce del sole.
Filtri Digradanti
I filtri digradanti sono presenti in moltissime gradazioni di colore. A differenza di quelli colorati classici, sopra citati, presentano un gradiente di colore. La superficie passa da una zona più intensa di colore fino ad una quasi trasparente (figura 01). Scegliendo un filtro digradante colorato arancio e ponendo per esempio la zona più scura sul sole al tramonto, si riesce a non sovraesporre il sole pur mantenendo non troppo scura la zona in controluce come in figura 02. Sebbene con qualche limitazione, legata ad una corretta esposizione, anche questo filtro può essere riprodotto via software.
01 Un esempio di filtro digradante.
02 Un filtro digradante utilizzato su un tramonto. Il filtro davanti all’immagine, dona ad essa una luce più omogenea.
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Filtri Flou
I filtri flou sono molto usati in ritrattistica e quindi anche nelle fotografie di matrimonio. Questo tipo di filtro è di vetro molato che diffonde la luce abbastanza da creare un effetto più soft sulla pelle. L’effetto in pratica attenua l’alta definizione a cui siamo abituati oggi restituendo alla pelle un aspetto più morbido. Questo filtro è praticamente inutile ormai per i fotografi digitali in quanto è assolutamente riproducibile con programmi di foto ritocco.